Tubby, il cane ecologico, entra nel Guinness dei Primati.

cane Guinness dei Primati

Ancora un beniamino peloso ad entrare nel Guinness dei Primati.

E’ questa la volta di Tubby, un bellissimo cane  Labrador che, per aiutare la propria padrona ad effettuare la raccolta differenziata con lo scopo del riciclo, ha raccolto, negli ultimi sei anni, la bellezza di 26.000 bottiglie di plastica.

Questa curiosa attività ecologica ha destato la meraviglia e l’ approvazione della opinione pubblica tanto da guadagnarsi un bel posticino nel famoso libro del Guinness dei Primati con il record di “maggior numero di bottiglie raccolte da un cane”.

In realtà il cane, ignaro della straordinarietà delle proprie azioni, si dedica alla raccolta della plastica durante le passeggiate con la sua padrona tra le strade di Pontnewydd nel Galles, collezionandone almeno tre per ogni uscita.

Il suo gioco consiste nello schiacciarle con i denti e portarle tutto soddisfatto a Sandra, la sua compagna umana, e nulla è in grado di farlo desistere dal suo intento.

Sin da quando era cucciolo non c’è mai stato ostacolo che potesse fermare il suo istinto, disposto come è a buttarsi perfino in acqua o dentro ad un cespuglio pur di recuperare la tanto ambita bottiglietta.

Che dire, al di là della iscrizione nel Libro dei Primati, bisognerebbe prendere esempio dal grande senso civico e di rispetto della natura di Tubby, anche se ignaro del servizio offerto alla sua città.

Si potrebbe lanciare un nuovo tipo di addestramento per impiegare questi meravigliosi e docili cani nella pulizia dei nostri bellissimi Parchi Pubblici che molte persone incivili sporcano indignitosamente.


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Il Terranova, uno straordinario cane da salvataggio.

cane da soccorsoLa storia racconta che, una volta,  i marinai, che non erano dei grandi nuotatori, non si imbarcassero sulle navi per la pesca del merluzzo, se a bordo non era presente un Terranova.

Nel 1919 uno di questi cani ricevette perfino una medaglia d’ oro per aver tratto in salvo, da solo, la bellezza di venti persone.

Nella vita quotidiana il cane Terranova veniva incaricato di recuperare i pesci che sfuggivano dalle reti e quindi aveva spessissimo l’ occasione di entrare in acqua.

Per i pescatori era anche un affidabilissimo barometro perché era in grado di sentire l’ avvicinarsi delle tempeste ed, in tal caso, fare provviste di pesce in previsione di giorni di maltempo.

Lo stesso Napoleone dovette essere immensamente riconoscente ad un Terranova: infatti quando decise di fuggire dall’ Isola d’ Elba dovette salire a bordo di una scialuppa per poter raggiungere l’ Inconstant  al largo, ma al momento dell’ imbarco, in piena notte, l’ Imperatore scivolò e scomparve nell’ acqua.

Fu il cane di un marinaio a salvarlo e riportarlo a riva, altrimenti sarebbe di sicuro annegato.

In tempi più recenti, nel 1983, un pescatore bretone naufragò al largo dell’ isola di Sein e tre giorni più tardi il suo cane, un Terranova, riportò il suo corpo sulla spiaggia.

Dopo alcuni anni, durante la Transatlantica Alizès, un altro Terranova non addestrato al salvataggio in mare, soccorse tre persone dell’ equipaggio di un battello in difficoltà.

Il cane si sforzava di tenere uniti i tre uomini nuotando da uno all’ altro per sostenerli.

C’ è da dire che, contrariamente a quanto si sarebbe portati a pensare, il Terranova non è un cane facile da educare.

Indipendente e testardo, non ama le lezioni troppo autoritarie, quindi è necessario presentargli l’ insegnamento sotto forma di gioco.

Con la giusta dose di giochi in acqua e complimenti è possibile, però, ottenere la totale obbedienza.  La dedizione esclusiva che ha per il suo padrone farà il resto. Proprio per questo motivo per essere efficientemente operativa l’ equipe di salvataggio, deve essere composta dal cane e dal suo padrone.

Gli esercizi di nuoto finalizzati a sviluppare la resistenza dell’ animale iniziano fin dall’ età di quattro mesi, allungando progressivamente le distanze da percorrere.

Cosa molto importante è mettere un freno e controllare attentamente l’ esercizio svolto,  perché il Terranova è un cane che non si risparmia e non conosce bene i propri limiti: per condividere il piacere del suo padrone è capace di nuotare fino allo stremo.

Il riporto degli oggetti di ogni tipo è per lui un istinto naturale ed in poche sedute il cane imparerà a tirare per il braccio un manichino gettato  in acqua da un canotto.

Ben allenato un Terranova può tranquillamente tirare fuori dall’ acqua un uomo di 80 kg o tirare due naufraghi attaccati agli anelli del suo collare.

La su potenza gli permette di rimorchiare, con l’ aiuto di una corda, un canotto con a bordo quattro passeggeri.

Terranova in acqua

Nel corso di una esercitazione si è potuto ammirare una equipe di due cani da soccorso trainare un battello di 25 tonnellate.

Per orientarsi nei suoi salvataggi il cane tiene conto della forza della corrente e sa approfittare dell’ altezza delle onde per individuare la posizione dell’ uomo o del mezzo in difficoltà.

Nel caso in cui si tratti di soccorrere più persone, il Terranova sa intuire istintivamente quella che necessita di una priorità nei soccorsi ed in pochissimi istanti è in grado di scegliere il punto della riva sul quale può facilmente portare il naufrago.

A tutto ciò occorre aggiungere che la Natura lo anche favorito dotandolo di un pelo lungo e folto ed un sottopelo oleoso, che gli permettono di trattenere l’ aria, e quindi di galleggiare meglio, e di resistere perfettamente anche quando deve restare a lungo nell’ acqua fredda.

Inoltre le sue zampe sono dotate, all’ altezza della seconda falange, di una membrana interdigitale più sviluppata di quella degli altri cani, che permette una migliore propulsione nell’ acqua.

Insomma,  il Terranova possiede tutto per essere a suo agio nell’ elemento liquido, qualche mese di formazione è sufficiente per fare di lui un nuotatore senza pari.

Questo fantastico “San Bernardo” del mare è sempre pronto a buttarsi in acqua per prestare soccorso, la sua resistenza ed il suo coraggio non lo fanno esitare neanche nelle situazioni più difficili, e, instancabile, dopo lo sforzo ama rimanere a giocare nell’ acqua.


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Matrix, valido cane anti-mine dell’ Aeronautica, in cerca di una famiglia.

cane antimine

Matrix, valido cane anti-mine, dopo aver vissuto cinque straordinari anni al servizio dell’ Aeronautica Militare di Grosseto, impiegato nella ricerca delle mine inesplose, ora cerca una famiglia che abbia il piacere, ma anche l’ onore di adottarlo.

Il Pastore Belga Malinois è stato protagonista di moltissime ricerche in luoghi rischiosi, ricchi di potenziali mine ed ha perfino partecipato in qualche occasione alle parate del 02 Giugno ai Fori Imperiali, in occasione della Festa della Repubblica.

Ora è giunto il momento del congedo, che è arrivato prima del termine della carriera, ma non per incompetenza.

Infatti pur essendo uno dei più grandi scovatori di mine, che ha svolto un eccellente servizio durante tutto il periodo in cui è stato impiegato, Matrix ha il pericolosissimo “vizio” di riportare al proprio padrone l’ ordigno ritrovato, come un qualsiasi cagnolino farebbe con una pallina: un gesto di immensa fiducia e amore nei confronti di chi, con altrettanto amore, si è dedicato a lui ed alla sua educazione.

Nessuno dei suoi istruttori è riuscito a togliergli questa abitudine, nonostante Matrix sia un cane ubbidiente e valorosissimo, tanto è forte l’ affetto che prova nei confronti degli operatori cinofili con cui si esercita.

Ovviamente la festa di addio al Centro Cinofili dell’ Aeronautica di Grosseto è stata calorosissima, come merita un fedele quattro zampe che per anni è stato al servizio della Patria senza nulla pretendere, se non le coccole e i gesti di approvazione dei suoi compagni di vita.

In genere quando un cane militare viene congedato la scelta preferita è quella di affidarlo ad uno degli addestratori che fino a quel momento ha condiviso con lui il tempo e il lavoro, ma quando non è possibile garantire lo stesso stile di vita, generalmente si cerca di darlo in adozione a famiglie esterne, ben selezionate.

E’ per questo motivo che ora Matrix è in cerca di una casa accogliente e piena di affetto, anche perché è un gran coccolone, riferiscono le persone che lo conoscono.

Le procedure per l’ adozione sono già state avviate. Per chi fosse intenzionato a rendere felice questo stupendo Pastore Belga è possibile collegarsi al sito dell’ Aeronautica Militare www.aeronautica.difesa.it e compilare il modulo di richiesta, spedendolo poi, per posta, al Centro Cinofili di Via Castiglionese 70 a Grosseto.

Nel frattempo è già possibile fare visita a Matrix, perchè, dicono i Veterinari del centro Cinofilo, è importante che gli aspiranti proprietari prendano confidenza con lui, con visite frequenti, in modo da rendere più semplice l’ inserimento in famiglia.

Per tutti coloro che siano interessati è disponibile un numero di telefono (0564-445669) dove è possibile reperire tutte le informazioni su Matrix e sulle procedure di adozione, oppure scrivere una mail all’ indirizzo aerocinofili@aeronautica.difesa.it.


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Cane e uomo: antropomorfismo e zoomorfismo.

Spesso capita, parlando con proprietari di cani di qualsiasi razza e non, di sentire la frase “gli manca solo la parola“.

In effetti il cane si serve di diversi mezzi di comunicazione per stabilire dei contatti con noi esseri umani.

Se è vero che, con il tempo, a forza di vivere accanto all’ uomo, il cane ha finito per “imitare” alcune delle sue espressioni, bisogna riconoscere che è vero anche il contrario.

Quando si parla di comunicazione tra i cani e i loro proprietari l’ opinione pubblica si divide in due schieramenti: da un lato coloro che ritengono che il cane capisca tutto esattamente alla stessa stregua di un altro essere umano, e dall’ altro lato coloro che affermano che esso non sia in grado di comprendere assolutamente nulla.

Neanche a dirlo, entrambe le versioni sono eccessive, sia per un verso che per l’ altro.

Fido infatti non possiede un linguaggio così come noi lo intendiamo, e non capisce esattamente il significato delle nostre parole.

Però, di sicuro, il nostro fedele amico è perfettamente in grado di associare le nostre parole ad alcune delle nostre o sue azioni e, soprattutto, riesce, senza ombra di dubbio, a comprendere il tono con cui noi gli parliamo, cosa che rappresenta uno degli aspetti fondamentali dell’ educazione del cucciolo.

A seguito del consolidamento, negli ultimi decenni, del rapporto tra cane e uomo, si sono inevitabilmente venute a creare delle situazioni che gli esperti definiscono come antropomorfismo e zoomorfismo.

Un esempio più evidente di quest’ ultimo può essere rappresentato dall’ invito al gioco rivolto al cane: il padrone si china ritmicamente, batte sulle ginocchia e sul suolo con il palmo delle mani e oscilla spostando il peso del corpo ora su un piede ora sull’ altro. Questi atteggiamenti corrispondono ad una postura molto vicina a quella assunta dal cane (zoomorfismo).

Dal canto suo, il cane tende ad imitare i bambini con i quali vive (antropomorfismo). Apprende, per esempio, ad iniziare un gioco mettendo le zampette anteriori davanti al muso ed inclinando la testa, esagerando questa postura per ottenere un gioco o del cibo, fino ad inclinare del tutto la testa sulla spalla esattamente come farebbe un bambino.

La relazione uomo-cane evidenzia numerosi comportamenti di questo tipo , che tendono a rinforzare la qualità dei legami tra l’ animale e il suo padrone.

L’ etologo ed esperto di psicologia Heini Hediger definì “tendenza all’ assimilazione” il particolare comportamento dell’ uomo e del cane a modellare reciprocamente i propri atteggiamenti.

Questo avviene non solamente nelle posture assunte da entrambe le specie, ma anche per quanto riguarda le mimiche facciali relativamente ad alcuni stati emotivi.

Ne è un esempio molto evidente quello del cane che esprime la propria aggressività tramite lo scoprimento dei canini, la proiezione della testa in avanti con allargamento delle spalle e la risalita degli angoli esterni delle palpebre. Tale mimica è riscontrabile, se ci si pensa, sia nel più arrabbiato dei cani che in un automobilista rimasto bloccato nel traffico.

Anche per questo motivo spesso siamo portati a pensare che i padroni assomiglino nell’ aspetto ai loro cani.



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